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Benvenuto caro visitatore!

L’abbazia o il birrificio non sono aperti alle visite, ma vorremmo invitarti ad una breve passeggiata intorno all’abbazia. Lungo il percorso troverai paletti numerati dove potrai apprendere maggiori nozioni sulla vita dei monaci e la storia dell’abbazia, ma anche sulle origini delle birre trappiste Dubbel e Tripel.

La passeggiata dura circa 50 minuti. Tra i numeri 7 e 9 il percorso è sabbioso e dunque più difficile per chi ha qualche difficoltà motoria.

Buon divertimento!

50 minuti
it
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1

Café Trappisten

L’edificio è di proprietà dell’abbazia dal 1841. Un tempo vi aveva sede un negozio di alimentari chiamato “Huis ten Halve” per la sua posizione a metà strada tra Anversa e Turnhout. Nel 1923 diventò un bar. I proprietari pagavano l’affitto ai monaci: una somma di danaro, due carri di letame e una bottiglia di distillato di ginepro. Era anche possibile il pernottamento. Nel 2008 ha aperto le porte l’attuale Café Trappisten, caratterizzato da interni accoglienti, piacevoli terrazze e una divertente area giochi.

Il cameriere serve una Dubbel e Tripel di Westmalle

Attraversa con cautela la Antwerpsesteenweg sulle strisce pedonali e imbocca il viale in direzione dell’abbazia. Dopo una decina di metri, sulla sinistra, poco lontano dal viale vedrai una cappella.

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2

Cappella di San Bernardo

Durante la Seconda Guerra Mondiale due bombardieri inglesi furono abbattuti nei pressi dell’abbazia. Il bilancio? Tredici morti e un sopravvissuto. Nel 1947 i monaci eressero una cappella in memoria dei militari caduti e come ringraziamento perché l’abbazia era stata preservata dagli orrori della guerra. La cappella è consacrata a San Bernardo.

Un bombardiere Lancaster si è schiantata vicino all'abbazia di Westmalle

Più avanti, all’incrocio di due viali, imbocca il viale sulla destra che corre parallelamente al torrente e lungo il muro dell’abbazia.

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3

Abbazia

Nel 1794, nella cascina “Nooitrust”, che sorgeva nel punto in cui oggi c’è l’abbazia, si stabilirono 10 Cistercensi della Stretta Osservanza francesi. L’ordine è meglio conosciuto con il nome di Trappisti, chiamato così dal convento normanno La Trappe in cui ebbe origine.

Dei monaci trappisti riposano sul campo dopo la vendemmia

Essi vivevano secondo la regola monastica di San Benedetto e il suo motto “Prega e Lavora”. Anche per questo c’è una fattoria, un forno, un caseificio e un birrificio.

La biblioteca dell'abbazia contiene centinaia di manoscritti antichi

L’abbazia ospita un’interessante biblioteca. I monaci utilizzano gli oltre 50.000 volumi come fonte di studio, occupazione che, insieme alla meditazione, al lavoro e alla preghiera, costituisce la loro routine quotidiana.

La porta dell'abbazia agli inizi del Novecento

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4

Diventare monaco

Dove vedi alcune vetrate sul muro dell’abbazia si trova il noviziato. È qui che gli aspiranti monaci, o novizi, vengono formati alla vita cistercense. La loro formazione dura due anni, trascorsi i quali il novizio professa i suoi voti temporanei. Dopo ulteriori tre anni può chiedere all’abbazia di pronunciare il suo voto solenne. In questo modo entra definitivamente nella comunità monastica.

La vista sul giardino dal chiostro

Piccola cappella

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5

Birrificio

A partire dal 1836, i Trappisti poterono bere, secondo la regola del loro ordine, la bevanda popolare della regione: acqua, latte e birra. Fu così che avviarono un proprio birrificio, con i padri Bonaventura Hermans e Albericus Kemps quali mastro birraio e assistente birraio.

La sala di cottura storica colle caldaie di rame

All’inizio producevano birra solo per uso personale, finché nel 1865 furono venduti i primi fusti all’esterno. Le vendite crescevano volutamente lente, in base alle necessità dell’abbazia. Nel 1933 il capitolo acconsentì alla costruzione di un nuovo e, per quel tempo moderno, birrificio. Ancora oggi continuano a rinnovare e investire per restare al passo con gli ultimi sviluppi nella tecnica di birrificazione.

Un impiegato controlla una bottiglia di Westmalle Dubbel durante il processo di imbottigliamento

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6

Birra trappista

Westmalle produce due birre trappiste: una rossa scura, Dubbel (7%) e una bionda dorata, Tripel (9,5%). Quando i monaci raddoppiarono gli ingredienti della loro prima birra, Enkel Bruin, chiamarono la nuova versione Dubbel (doppia in Italiano). Lo stesso accadde per la Tripel (tripla in Italiano). I nomi Dubbel e Tripel sono dunque nati qui, a Westmalle, e successivamente presi in prestito dagli altri birrifici.

La Tripel chiara e dorata e la Dubbel dal colore marrone-rossiccio servite nel calice tipico di Westmalle

La vera birra trappista viene prodotta in un’abbazia trappista, dai monaci o sotto la loro supervisione. Il birrificio è subordinato al convento e una parte considerevole degli utili è destinata ad opere di beneficenza. Se una birra soddisfa queste norme, la Internationale Vereniging Trappist www.trappist.com riconosce il marchio di Authentic Trappist Product.

Il logo esagonale 'Authentic Trappist Product'

Prosegui fino all’incrocio della stradina di sabbia con una pista asfaltata. Svolta a sinistra. Da qui godi di una bella visuale sull’intero complesso dell’abbazia.

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Stagionatura e conservazione

Sotto il cortile con le vasche vuote si estende una grande cantina dove la birra resta diverse settimane a maturare e fermentare. La temperatura è di 20°C. La fermentazione fa schiumare la birra, conferendole il suo gusto pieno e il contenuto di alcool.

A casa si consiglia di conservare la Westmalle al buio, ad una temperatura tra i 9 e i 14°C, con la bottiglia in piedi. Il lievito resta così sul fondo e si ottiene una deliziosa birra chiara. Lasciarne circa 1 cm nella bottiglia: il fondo con il lievito è squisito da gustare a parte.

La birra trappista di Westmalle matura e fermenta nella cantina

Prosegui fino all’incrocio successivo della pista asfaltata e imbocca il sentiero in sabbia sulla sinistra, in direzione dell’abbazia.

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Fattoria

Dalla primavera all’autunno i campi intorno all’abbazia sono popolati da mucche - soprattutto Testa Bianca di Groninga e Bruna Svizzera - al pascolo. I monaci conducono uno stile di vita vegetariano e allevano gli animali solo per il latte. La stalla accoglie 400 animali e soddisfa in pieno le necessità di una moderna azienda lattiera. Molto lavoro è automatizzato, ma la mungitura viene svolta dai contadini perché il contatto tra uomo e animale è molto importante.

Il pascolo del bestiame nei prati intorno all'Abbazia di Westmalle

Le mucche in attesa di mungitura

Le mucche che mangiano nel fienile moderno dell'abbazia di Westmalle

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9

Formaggio trappista

Un monaco riempie uno stampo di formaggio con cagliata fresca

Con il latte delle mucche i monaci producono il formaggio. La produzione è totalmente artigianale, senza uso di coloranti e conservanti. Il formaggio a pasta semidura ha un basso contenuto di sale, meno dell’1%. Ci sono tre varianti: il 2+, 6+ e 12+, cioè stagionati almeno due, sei e dodici mesi.

I formaggi sono preparati per la salamoia

È possibile acquistare il formaggio all’ingresso dell’abbazia (n. 11) dalle 8 alle 16.45, escluso domenica e giorni festivi, o presso il Café Trappisten (n. 1). Ci sono anche diversi negozi di formaggio e salumerie che vendono il formaggio. Su www.trappistwestmalle.be trovi i punti vendita più vicini a te.

Il formaggio di Westmalle sta invecchiando su tavole di legno per diversi mesi

Segui il muro dell’abbazia. Lungo il percorso, sulla destra superi due pascoli recintati. Con un po’ di fortuna potresti vederli pieni di pecore. Alla fine del muro imbocca il viale sulla sinistra.

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10

Campanile

Originariamente il campanile terminava a punta. All’inizio della Prima Guerra Mondiale, però, fu abbattuto con la dinamite dall’esercito belga, per impedire ai nemici di tenere da lì il controllo sulle fortezze di Anversa.

La torre appuntita della chiesa dell'abbazia di Westmalle prima della prima guerra mondiale

Per proteggere la parte residua, fu coperta con un semplice tetto a due falde.

La torre della chiesa dell'abbazia di Westmalle con tetto a sella durante la guerra

Dopo la guerra il campanile fu ripristinato ispirandosi ai campanili italiani su idea dell’abate Herman Jozef Smets. Probabilmente perché lui in quel periodo si recava regolarmente a Roma, prima come abate vicario e successivamente come abate generale dell’ordine dei Cistercensi.

La torre della chiesa dell'abbazia di Westmalle in stile campanile dopo la prima guerra mondiale

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Vita monastica

I monaci pregano e cantano insieme in chiesa fino a sei volte al giorno. Nelle pause studiano e meditano, sbrigano faccende e lavorano nel caseificio o nel forno.

I monaci pregano nella chiesa dell'abbazia di Westmalle

L’abbazia non è accessibile ai visitatori, ma l’ostello è aperto per chi cerca quiete e meditazione. Anche alle messe e all'eucarestia sarai il benvenuto.

Oltre al formaggio Westmalle, al portone dell’abbazia puoi acquistare anche altri prodotti trappisti, come ad esempio il sapone. E trovi anche un libro sull’abbazia in olandese, francese e inglese.

Un monaco vende il formaggio trappista alla porta dell'abbazia

Cosa fare

VIn lontananza vedi il Café Trappisten, dove la passeggiata si conclude.


Concludi in bellezza nel Café Trappisten

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Concludi in bellezza nel Café Trappisten

Dopo la passeggiata, puoi godere del meritato riposo nel bar con una Westmalle Dubbel alla spina, una Westmalle Tripel o una delle due combinazioni: il Trip-Trap o Half-om-half. Potrai gustare anche un panino con formaggio trappista, tutto prodotto nell’abbazia. E non disdegnare le crocchette trappiste.

Nel Café Trappisten vengono regolarmente organizzate attività incentrate sulla vita e il lavoro nell’abbazia e nel birrificio. Chiedi pure il calendario delle attività.

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